L’area ora chiamata Alvalade era principalmente terreno agricolo prima degli anni ’40. Alvalade doveva essere il primo quartiere della città che avrebbe aderito ai criteri di urbanizzazione modernista. Doveva incarnare insieme il sogno di una Lisbona moderna e l’idea di ordine che il regime era interessato a promuovere. Le più recenti teorie urbanistiche vi sono state mescolate e tradotte in un’estetica tradizionalista capace di digerire tutto. Il quartiere doveva ospitare tutte le classi sociali in diversi tipi di alloggi intorno a otto diverse scuole.
Alvalade oggi è un luogo piuttosto tranquillo, anche se molte cose sono cambiate. Accanto è stato costruito un aeroporto e gli aerei che trasportano principalmente turisti atterrano e partono ogni 4 o 5 minuti, sorvolando le case delle persone. I vecchi appartamenti destinati ai poveri sono aumentati di valore, ma sono ancora troppo piccoli per essere interessanti per le classi alte, ancora alloggiate nelle case più grandi dall’altra parte dell’Avenida de Roma. Gli adolescenti si incontrano qua e là dopo la scuola, in piccoli gruppi. C’è verde ovunque: alberi, fiori, piccoli giardini tra gli edifici.