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Andata e ritorno — Paolo Gasparini

studiofaganel

presentazione del libro: venerdì 15 novembre 2019 ore 18.30, alla presenza dell’artista, in dialogo con Cristina Feresin e Marco Menato

graphics: Andrea Occhipinti

in collaborazione con Biblioteca Statale Isontina.

studiofaganel presenta Andata e Ritorno il nuovo fotolibro di Paolo Gasparini, pubblicato da La cueva casa editorial, Caracas /Madrid.

Il fotografo e critico Renzo Chini sottolineava che l’aspetto centrale dell’espressione fotografica di Gasparini è dovuto alla sua relazione con Paul Strand, da cui assimila una lezione profonda, non limitata ad alcune caratteristiche figurative. Da Strand Gasparini conosce e fa sua l’idea di praticare una fotografia curata nella tecnica, ma soprattutto onesta e impegnata a trattare l’uomo e il suo mondo, come essi sono e come potrebbero/dovrebbero idealmente essere.

Sempre da Strand, Gasparini trae un altro tratto rilevante che riguarda l’importanza data al fotolibro e alla sua peculiarità di narrare una storia attraverso le immagini. Aspetto questo che Gasparini ritrova anche nel lavoro del fotografo e grande ‘produttore’ di fotolibri Martin Parr il quale afferma che, a differenza di altri tipi di libri, nel fotolibro è il fotografo l’autore.

Questo fotolibro riporta la storia di Gasparini, dalla sua ‘andata’- la foto più antica raffigura un lembo della stazione di Trieste, proprio nel giorno del ritorno all’Italia (26 ottobre 1954) – a uno dei ‘ritorni’ a Gorizia – l’occasione è il manifesto di una fiera gastronomica del 2016 – che nel corso di questi ultimi anni si sono fatti sempre più vicini. Descrivendo l’esperienza del suo viaggiare Gasparini, ci racconta anche la storia di un pezzo di mondo, di culture e di personaggi (Marco Menato, 2018).

In Andata e Ritorno Gasparini attraverso i suoi dittici, con accostamenti che vanno dalla realtà senza perifrasi alle allegorie e ai valori simbolici delle immagini, esprime la sua maniera di raccontare il mondo, come egli stesso scrive nella infeliz Caracas (maggio 2019):

‘Dal Friuli di Pasolini e dalle biciclette di Zigaina, al manifesto gastronomico. Dal pane di ieri alla fame di oggi. Dallo studio fotografico dei fratelli Aldo e Giuliano Mazucco a Gorizia, al Messico zapatista di tierra y libertad. Dalle miniere del Cerro Rico – digo, es un decir -di Potosì in Bolivia, al boulevard Unter den Linden di Berlino- Est. Dal Primo al Terzo mondo, sempre ferito, siempre con el corazón sangrante en la mano. A Cuba, dall’utopia al disincanto. Da São Paulo a Los Angeles e da Caicara del Orinoco a Parigi, da Londra al Cuzco e da Caracas a Vibonati, nel golfo di Policastro. Dal leone prigioniero a Manaos sul Rio Amazonas, ai riflessi come stelle filanti gassificate delle eleganti vetrine, come coltellate fosforescenti del nonsanto Agente Arancio. Sempre, in ogni luogo, la società dello spettacolo corrompe il paesaggio e la vita. E dovunque gli uomini e le cose portano i segni del dolore e delle offese del potere. Per non dimenticare’. (Paolo Gasparini)


Fotografie: Paolo Gasparini

Testi: Paolo Gasparini, Silvio Mignano, Alejandro Sebastiani Verlezza, Marco Menato

Design: Ricardo Báez

Editore: La Cueva Casa Editorial, Caracas/Madrid, 2019

Distribuzione-Italia: studiofaganel