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Malìa — Laura Rodari

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Laura Rodari, nell’agosto 2012, ha fatto questo sogno, ma era uno di quei rari sogni che affliggono il sonno e turbano ancora di più il risveglio. Fondamentale, magnetico, il tipo di sogno che lei descrive ‘apre scenari non realizzati liberando i demoni’. E così è stato. Nell’ottobre 2019 è andata lì. Malìa è una di quelle rare parole italiane che sono scolpite in modo troppo transitorio con potenti possibilità e risonanza per decifrare, definire e fissare in modo specifico. Molto approssimativamente, però, significa ‘incantesimo’, ma che ha implicazioni negative o connotazioni oscure, un incantesimo di ombre e portento. Le sirene ne sono un buon esempio, incarnano una canzone calamitata dall’ombra, un canto di poesia fantastica cantata con voci oscure che incantano gli uomini (marinai), spingendoli in stati di trance e giù nelle profondità dell’oblio. In un altro senso, si dice che Malìa sia come un invisibile filo scuro, catena o corda che lega e lega qualcosa o qualcuno. Malìa può anche essere descritto per avere questa misteriosa capacità di ottenere effetti insoliti e sconcertanti (e non necessariamente attraverso la pratica magica deliberata o l’occulto), spesso in modo poco appariscente e sottile per cominciare a rendere la ‘malìa’ ancora più irresistibile. Si è consapevoli di un ‘effetto’, qualcosa che è stato interiorizzato trasformando apparentemente tutto all’esterno. È successo qualcosa, ma non si sa cosa, quando o come. Si ha difficoltà a definirlo, si ha un certo senso, ma questo è tutto. Insomma, Malìa è incanto, è fascino, è lo sfarfallio delle ombre quindi è anche la fonte di luce, è il bagliore, è la canzone che annega l’ascoltatore, è il potere della seduzione. È ciò che è rimasto indietro. È quando è finita.

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Descrizione

fotografie, design, testi: Laura Rodari
editore: self-published, 2020

pagine: 180
dimensione: 19 x 26 cm

tiratura: 191 numerate e firmate, rilegate dall’artista

ISBN: 979-12-200-7162-8