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Agli albori della fotografia, il cielo era invariabilmente grigio, e sia la fotografia artistica che il fotogiornalismo sono stati a lungo dominati dal bianco e nero. Sebbene la prima pellicola per diapositive a colori universale sia stata lanciata sul mercato nel 1935, era riservata al mondo della pubblicità e fino agli anni ’80 era ancora considerata commerciale, volgare e poco artistica. Nonostante ciò, a partire dagli anni ’60 sempre più fotografi iniziarono a scoprire le nuove possibilità creative del mezzo.
William Eggleston, la cui carriera è durata oltre cinquant’anni, non solo ha contribuito sostanzialmente a questo cambiamento di paradigma; ha anche influenzato notevolmente molte generazioni successive. Insieme a Saul Leiter, Evelyn Hofer e Stephen Shore, Eggleston è stato uno dei primi fotografi a riconoscere il potere distintivo del colore e la sua capacità unica di creare immagini che sfidano continuamente il quotidiano. Ha permeato la banalità con l’inquietante e il misterioso: soprattutto perché il colore è parte integrante della percezione umana, Eggleston ha indagato più e più volte ciò che lo circondava, come se fosse in qualche modo sospettoso del contenuto del suo congelatore, della bottiglia di ketchup sul bancone del ristorante, per non menzionare le pistole che appaiono come per caso in tante sue foto. Mystery of the Ordinary cattura l’intera portata dell’evoluzione e dell’eredità di Eggleston: dai primi lavori in bianco e nero della fine degli anni ’50, in cui assistiamo alla sua scoperta ed esplorazione di temi e ritagli non convenzionali, ad alcune delle sue immagini a colori più iconiche .
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Descrizione
fotografie: William Eggleston
editore: Steidl, 2023
dimensione: 24 x 30 cm
pagine: 208
edizione: 2
lingua: inglese
ISBN: 978-3-96999-220-3