Desire Lines segue vecchi e nuovi movimenti attraverso il paesaggio desertico delle terre di confine di Sonora tra Stati Uniti e Messico: percorsi intrapresi da migranti e agenti di frontiera, da missionari e conquistatori, da popolazioni indigene e industriali. Lo scontro disordinato e talvolta violento tra i popoli ha creato una regione che sfida le narrazioni dannosamente semplicistiche così spesso attribuite ai nostri confini.

Le fotografie di Shipley si concentrano sull’esperienza disorientante di questo paesaggio – un luogo di bellezza o pericolo a seconda della prospettiva di coloro che lo attraversano. Apparentemente vuoto, il paesaggio è sotto costante sorveglianza, pesantemente sorvegliato e controllato, con una presenza militare sempre crescente che è penetrata nella vita dei residenti nelle comunità circostanti.

Desire Lines considera la migrazione come un atto intrinsecamente umano, che ha definito la storia umana e il quadro geopolitico del nostro pianeta. Le fotografie di Shipley dialogano con interviste di migranti e residenti di lungo periodo, storie orali del XX secolo e fotografie d’archivio del XIX e XX secolo. Questo mix di tempo e prospettiva mette in luce una regione a lungo segnata dalla migrazione, dal desiderio individuale e dalla preservazione, ma anche dal dominio sistemico e dal controllo coloniale, nascosti in centinaia di miglia quadrate di terreno remoto.