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Del reverso de las imágenes — Paolo Gasparini

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Le città sono grandi spazi edificati popolati, tracciati e visti dall’alto, diciamo da una vista a volo d’uccello, si espandono all’infinito, aree topograficamente delimitate anche se sempre a misura d’uomo, a seconda di quanto in alto è posizionata la telecamera o di quanto velocemente si muove, ogni incrocio potrebbe essere il punto di partenza di un percorso, attraverso improvvise incursioni o interruzioni di ciò che è stato lasciato indietro e tuttavia rimane, attraverso l’inflessione, la deviazione e la supervisione dei suoi dintorni. Così ogni incrocio, sia guardato dritto che visto attraverso la telecamera che assiste l’occhio e lo segue mentre l’osservatore si muove, rivela una rete di frammenti tagliati, alcuni vicini altri lontani, sporgenti verso l’alto o verso il basso, ma tutti riuniti nello spazio e il tempo sotto il dominio della realtà, l’unica cosa che l’obiettivo di una macchina fotografica può effettivamente cogliere e lasciare un segno sulla pellicola. (Paolo Gasparini)

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Descrizione

fotografie: Paolo Gasparini
testi: Victoria de Stefano, Paolo Gasparini

editore: Galería López Quiroga, 2015

pagine: 80
dimensione: 32 x 21.5 cm

tiratura: 260, numerate e firmate
edizione: 1
lingua: inglese, spagnolo