Alla fine del 13 giugno 2015 forti piogge hanno colpito Tbilisi e le aree limitrofe. Al mattino, 19 persone sarebbero morte. Molte famiglie erano ora senzatetto, uno zoo distrutto e una città sotto shock. La città divenne un deserto pieno di bestie pericolose.
Lo zoo ha perso più di 300 animali. La maggioranza, uccisa dalle inondazioni. Diversi sopravvissuti – un ippopotamo, grandi felini, lupi, orsi e iene – sono fuggiti da recinti e gabbie distrutte per le strade di Tbilisi. Alcuni sono stati uccisi, altri sono stati catturati e riportati allo zoo.
Molti georgiani hanno condannato l’attenzione dei media stranieri sullo zoo e la loro indifferenza per le storie delle vittime umane.
Il Catholicos-Patriarca Ilia II, un influente capo della Chiesa ortodossa georgiana, nel suo sermone domenicale, ha accusato le inondazioni del ‘peccato’ dell’ex regime comunista. Che, ha detto, ha costruito lo zoo nella sua posizione attuale usando i soldi raccolti dalla distruzione delle chiese e dallo scioglimento delle loro campane.
Merlini usa il mezzo fotografico per trasformare la realtà in ciò che sembra fantastico. Creare metafore e simbolismi. Rendere le fotografie surreali e sospese tra percezione e significato.
Con The Flood, il fotografo tenta di sfidare l’autostima dello spettatore. Far loro leggere questa storia da un nuovo punto di vista.