Si può sostenere che l’adolescenza è il momento in cui diventiamo consapevoli per la prima volta dei problemi personali che ci portiamo dietro per tutta la vita, che se li avessimo affrontati durante la nostra adolescenza, ora potremmo essere tutti adulti risolti.
Al di là del loro sguardo pensieroso, i ragazzi ritratti da Claudio Majorana traboccano di domande, paure e dubbi; con i loro pensieri che corrono alla massima velocità. Spontaneamente, l’attenzione di Majorana è attratta da quei momenti in cui, come individui che navigano nelle complessità dell’essere, stiamo cercando di capire la vita e possiamo possedere risposte ma sentirci riluttanti ad articolarle, intrappolati dall’insicurezza. Sullo sfondo di testimoni brutalisti concreti, Majorana ha immaginato un percorso di formazione sfumato tra campi estivi per giovani, foreste, cimiteri e altri ambienti arbitrari a Vilnius e alla periferia della Lituania. Nel viaggio senza età dell’espressione di sé, sentirsi liberi di condividere la propria verità e rivelarsi agli altri è la lotta più dura e il risultato più sublime.